Altro che i simpatici e bonari Cip e Ciop in cerca di ghiande. Gli scoiattoli grigi importati dal Nordamerica nei boschi nostrani, stanno mettendo in serio pericolo la sopravvivenza dei piccoli “cugini” lombardi.
Grigio vs. rosso. La convivenza tra le due specie è oramai a una gara all’ultimo sangue. E ad avere la meglio è il contendente americano: oltre a vincere ogni scontro diretto e a saccheggiare le riserve invernali, lo scoiattolo grigio è portatore sano di una malattia letale per l’omonimo autoctono. Originario dell'America settentrionale, lo Sciurus carolinensis è stato introdotto in alcuni Paesi europei per motivi ornamentali a partire dagli inizi del XX secolo. Presente anche in Italia dal 1948, lo si trova perlopiù in Piemonte, nella zona del torinese, in Liguria (Genova Nervi) e in Lombardia. Il cugino rosso (Sciurius vulgaris) è invece il comune scoiattolo europeo che popola da tempo immemorabile boschi e foreste del continente: più piccolo e in netto declino, a seguito dell'arrivo del cugino “killer”. Un pericolo grave per la biodiversità, che ha suscitato una serie di richiami dal comitato permanente della Convenzione di Berna affinché l'Italia provveda subito a "eradicare" la specie alloctona. Così Lombardia, Liguria e Piemonte hanno deciso di correre ai ripari: assieme al ministero dell'Ambiente hanno avviato un progetto approvato e cofinanziato dalla Comunità Europea per il contenimento dello scoiattolo grigio.
L’invasione degli “stranieri”. Nel Regno Unito, dove lo scoiattolo americano è stato introdotto molto prima (in più occasioni dal 1876 al 1937), la popolazione di scoiattolo comune è passata da diversi milioni di individui ai soli 160.000 stimati recentemente. Ma l’esemplare arrivato dalle Americhe «è solo l’ultimo di una serie di specie straniere che hanno invaso il nostro ecosistema negli ultimi anni», ha spiegato la Coldiretti Lombardia, «basta ricordare quello che è successo con le nutrie: importate con il sogno di un facile guadagno dalle loro pellicce, questi roditori simili a grandi topi di fogna si sono adattati al nostro ambiente e ora distruggono canali e provocano incidenti stradali per passare da una roggia all’altra».
Se le nutrie stanno diventando padrone delle campagne, i fiumi italiani sono infestati dal siluro del Volga, mentre il gambero d’acqua dolce della Louisiana ha invaso i laghi e i piccoli ruscelli prima occupati del più piccolo e meno invasivo gambero italiano. «Tra gli insetti più pericolosi per l’agricoltura e per il settore florovivaistico», continua la Coldiretti Lombardia, «c’è l’Anoplophora chinensis, chiamato “alien dagli occhi a mandorla” per la sua origine orientale le cui larve riescono a far crollare la pianta in cui sono state depositate le uova mangiando il tronco dall’interno». Come lo scoiattolo grigio, arrivano dal Nordamerica anche la diabrotica, un insetto in grado di spianare intere file di mais, e “l'armyworm”, il verme soldato capace di distruggere vaste coltivazioni di cereali.
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FpsMedia)