Lasciano contratti temporanei o lavori precari, qualcuno abbandona il posto fisso. Tutto per una doppia scommessa: su se stessi e sul web. Sono i Wwworkers, i lavoratori italiani della rete. Le loro storie da poco si possono trovare in libreria, raccolte in “Wwworkers, come abbandonare il posto fisso e trasformare la propria passione in lavoro online”, edito dal Gruppo 24 Ore.
Passione e necessità. «In un momento di crisi si sceglie di sperimentare mettendo in gioco i propri interessi oppure la decisione può essere dettata dal fatto di ritrovarsi senza una valida alternativa», spiega Giampaolo Colletti, esperto di media digitali e autore del libro. A gennaio del 2010 il progetto è nato come sito web (wwworkers.it), e in poco più di un anno sono state catalogate duemila storie diverse. Duecento di esse, le più originali o curiose, sono finite tra le pagine del volume che cerca di tracciare il profilo del lavoratore online in Italia.
Identikit del wwworker. «Non si tratta, come si potrebbe facilmente pensare, di giovani smanettoni – prosegue Colletti – al contrario la maggior parte dei wwworkers italiani ha i capelli d’argento avendo superato i 50, in sei casi su dieci si parla di donne e la mappa geografica non è romacentrica e nemmeno milanocentrica». I lavoratori del web vivono soprattutto in provincia e sono passati dall’azienda al tinello di casa ribaltando i concetti del mass market. Stanchi del cartellino da timbrare, hanno investito a costi contenuti sulle proprie idee o su passioni coltivate da tempo. Il segreto è sfruttare le potenzialità della rete e il suo essere innanzitutto vetrina. «I siti che funzionano di più sono quelli affiancati da un blog, perché uno dei punti di forza di queste iniziative è il dialogo con chi compra».
E i guadagni? «Il denaro è ancora il tasto dolente – prosegue Colletti – Superata la fase di start up, la forbice di guadagno va dai 1500 ai 3000 euro al mese». Ma i vantaggi non mancano, se per esempio c’è chi ha lasciato un contratto a tempo indeterminato in una multinazionale di telefonia mobile per creare a Milano il “Club delle mamme”. «Eleonora Fornelli non avrà più lo stipendio da manager ma offrendo servizi online per le mamme e i bambini ha sicuramente ritrovato parte del tempo libero che aveva perduto – commenta l’autore del libro – C’è solo da attendere: nei prossimi anni si capirà se per i Wwworkers sarà davvero avvenuto il salto, anche economico».
Artigiani sul Web. Casalinghe, manager, studenti: la varietà non manca, ma la carta vincente per il prossimo futuro, a detta di Colletti, sarà rappresentata dai prodotti locali. «Esempio tipico sono i “pastori digitali” di Sardinia Farm, idea nata da una famiglia di pastori sardi che permette ai consumatori di adottare una pecora, seguirne la vita tramite una webcam e infine farsi recapitare i prodotti a distanza». Quelli dei Wwworkers sono soprattutto lavori tradizionali trasferiti sulla piattaforma del web: dal dietologo online all’avvocato digitale, si passa per chi ha creato un servizio di lavanderia in rete a chi ha deciso di reinventarsi dog sitter 24 ore su 24 guadagnando uno stipendio fai da te che sfiora i 5mila euro.
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FpsMedia)