Criminalità organizzata al centro del dibattito in questi giorni in Consiglio Regionale. Se domani -
martedì 5 ottobre - si svolgerà la seduta speciale dedicata alle
infiltrazione della ‘ndrangheta in Lombardia, i consiglieri si stanno attivando per arrivare ad approvare una
legge contro le infiltrazioni malavitose condivisa da tutti. Il tutto in tempi brevi, entro forse già le prime settimane del 2011.
Ad avanzare una prima proposta è stato oggi, lunedì 4 ottobre, il
Partito democratico con primo firmatario
Filippo Penati (insieme ai colleghi Carlo Borghetti, Luca Gaffuri, Franco Mirabelli e Maurizio Martina). «Il tema delle infiltrazioni mafiose nell'economia e nella società lombarda è all'ordine del giorno - commenta Penati, vicepresidente del Consiglio -. L'avvicinarsi di
Expo 2015 non fa che aumentare i rischi in una regione come la nostra che da anni è all'attenzione delle mafie e in particolare dell' 'Ndrangheta». Bastano pochi dati per far luce su una situazione allarmante. «Su 9.198 beni confiscati alla mafia in tutta Italia - spiega l'esponente del Pd -, 1.700 si trovano al Nord e di questi
610 nella sola Lombardia. Siamo di fronte a un fenomeno in continua crescita che richiede la collaborazione di tutte le istituzioni».
Il progetto di legge (n.
49) presentato dal Pd contiene delle "originalità". «Proponiamo - spiega Borghetti - di creare il "
conto corrente unico" per gli appalti i in modo da poter controllare più facilmente il transito di soldi». La proposta parte dal presupposto che più un appalto è grande, sopra i centomila euro, più si
procede per subappalti e quindi flussi di soldi dall'impresa a una pluralità di enti. «Un conto corrente unico - spiegano Borghetti e Penati - consentirebbe invece di avere una
tracciabilità più trasparente del flusso di denaro. Insomma tutti i soldi usati per pagare subappalti, dipendenti, beni, materiali e servizi dovrebbero passare per forza da quel conto».
Un impegno forte della Regione viene chiesto dal Pd anche sul fronte dei
beni immobili confiscati alla mafia (qui il caso dell'asilo di
Lonate Ceppino). «Per legge - spiegano - sono passati agli enti locali. Ma in questo periodo di crisi è difficile per i comuni poterli gestire. Proponiamo quindi che venga dato un
supporto anche economico alle amministrazioni per riutilizzare questi patromini per scopi sociale».
Nella proposta del Pd c'è anche una forte attenzione alla formazione intesa sia come
educazione alla legalità nelle scuole che
formazione delle forze dell'ordine e in particolare della Polizia Locale. Viene proposto inoltre di impegnare la Regione a costituirsi
parte civile in tutti i processi di mafia verificatesi sul proprio territiorio e di revocare l'appalto a manger o imprenditori
rinviati a giudizio per reati legati alle mafie. Più attenzione viene richiesta anche per le
vittime dei reati mafiosi sia sul fronte dell'assistenza materiale e psicologica che in termini di sostegno economico alle associazioni anticrimine.
Nel suo porgetto di legge il Pd individua anche ipotesi di spesa: "Fondo di assistenza
vittime criminalità" pari a
500mila euro annui; "Misure di sostegno per
l'eduazione alla legalità" con una dotazione annua di
un milione di euro; "Fondo per il recupero all'uso sociale dei
beni confiscati" con una dotazione annua di
5milioni di euro.