Più di 200 milioni di euro in meno di risorse ai comuni lombardi. Ad annunciarlo il Partito democratico lombardo dopo la recente pubblicazione del Decreto con cui il Governo riduce i trasferimenti erariali per il 2011 ai Comuni con popolazione superiore a 5mila abitanti. «Dopo due anni di chiacchiere sul federalismo - commentano dal blog del Gruppo consiliare Maurizio Martina e Luca Gaffuri, segretario regionale e capogruppo in Consiglio regionale del Pd -, Lega e Pdl portano in dono ai lombardi un taglio drastico mai conosciuto: 205.270.729,29 euro in meno di trasferimenti ordinari dello Stato ai Comuni. Che significheranno, molto concretamente, meno risorse per garantire i servizi ai cittadini e la buona amministrazione dei nostri comuni, con un aggravio secco di costi a danno delle famiglie, delle imprese e dei cittadini».
Tutte le province lombarde saranno interessate dai tagli, ma in modo diverso. Nel dettaglio: Bergamo 16.222.474,07; Brescia 19.678.070,70; Como 8.123.048,31; Cremona 4.690.315,20; Lecco 4.012.219,76; Lodi 2.526.358,08; MonzaBrianza 18.890.194,20; Milano 98.986.836,64; Mantova 6.622.738,77; Pavia 8.512.382,02; Sondrio 1.549.259,01, Varese 15.456.832,53
Oltre all'importo, i vertici regionali del Pd contestano il metodo scleto dal Governo. «Si tratta di tagli scandalosi, innanzitutto perché lineari, cioè uguali per tutti. Senza guardare alla differenza fra enti spreconi ed enti efficienti. Senza nessun parametro di merito su come i soldi vengono spesi. Alla faccia delle tante parole spese dal Ministro Brunetta».
Naturale quindi il riafacciarsi della "diatriba" Ici. «Anche i trasferimenti - continuano - di quanto dovuto ai Comuni per il rimborso Ici, l'unica fonte di entrata federalista che esisteva, vengono ridotti, alla faccia delle promesse spese dai Ministri proprio verso i sindaci. Uno scandalo se solo ricordassimo i milioni di euro buttati dalla finestra da questo governo per Alitalia, ponte sullo Stretto, scudo fiscale e altre iniziative spot ingiuste e costose».
Un decreto quindi bollato dal Pd come "antifederalista". «Il governo del federalismo a chiacchiere ha prodotto la peggiore manovra centralista della storia di questo Paese, mettendo in ginocchio gli enti locali, che sono e rimangono una delle poche istituzioni forti del Paese. Si tratta di un vero e proprio salasso soprattutto per i territori del nord. Alla faccia della propaganda leghista».