«Il nostro è un
giudizio fortemente negativo». È netta la posizione del Partito democratico in Consiglio regionale rispetto al
Piano socio sanitario regionale che verrà discusso e votato in Aula domani, martedì 16 novembre. Si tratta del documento - approvato dalla Giunta e discusso in Commissione Sanità - che traccia le linee di politica sanitaria e sociosanitaria che dovrebbero essere attuate nei prossimi cinque anni. «Il nostro giudizio negativo - spiega il consigliere regionale
Gianantonio Girelli - nasce da due considerazioni. Il piano è prima di tutto
molto generico, contiene buoni propositi, ma ma non presenta veri impegni. Inoltre è debole e non fa riferimento alle
difficoltà economiche attuali». Il rischio insomma, secondo il Pd, è che «questo sia in realtà una premessa ad un vero piano - commenta il capogruppo
Luca Gaffuri -. Dalla Giunta sembra arrivare un messaggio chiaro: votate questo piano e
dateci una delega in bianco per gli impegni da prendere nei prossimi cinque anni».
Le critiche del maggiore partito di opposizione sono quindi sia nel metodo che nel merito. «È un documento
"staccato" dal contesto in cui è inserito - rincara la dose
Sara Valmaggi -. In quelle 35 pagine mancano tante parole importanti, come ad esempio "comuni", e soprattutto per come è formulato
non rispetta alcune leggi regionali. Per questo chiederemo domani
la sospensione della discussione in Aula per poterla riaffrontare in Commissione e integrare il Piano».
Nel merito, il Pd delinea alcune critiche su diversi aspetti, a partire dall'assenza di una verifica dei risultati positivi e negativi del piano precedente. «Sull'aspetto sociale - evidenzia
Carlo Borghetti - nel piano c'è solo una programmazione generica che non affronta il tema dello sviluppo e della ripartizione di risorse. Pensiamo soprattutto all'
assistenza alle persone non autosufficienti: la questione è citata, ma non viene detto come affrontarla. Noi chiediamo invece alle Regione di prevedere nuove risorse o discutere di come usare quelle esistenti». Genericità riscontrata dal Pd anche sui temi del «
coinvolgimento dei comuni nell'organizzazione dei servizi territoriali - spiega il consigliere
Mario Barboni -. Chideremo inoltre di dare priorità ai temi della
disabilità, della psichiatria e della neuropsichiatria infantile».
Ma da affrontare, secondo il Partito democratico, c'è anche la questione delicata delle nomine. «Servirebbe un
codice etico - conclude Girelli -. A fine anno ci sarà il
rinnovo delle cariche. Chiederemo un criterio chiaro ed evidente in termini di età, rinnovo e individuazione della professionalità».