Le
stazioni lombarde di nuovo al centro dell'attezione. Dopo l'iniziativa del
Pd in Consiglio regionale e l'annuncio della Regione sulla futura possibilità di
stipulare convenzioni per gestirle, ora anche la
Filt - Cgil Lombardia accende i riflettori sul problema. Nei due mesi scorsi - dicembre e gennaio - ha infatti condotto un'indagine sul tutte le stazioni di tre linee molto frequentate dai pendolari:
Varese – Treviglio, Treviglio – Bergamo e Milano – Lecco (i link rimadano ai report per ogni stazione). Due mesi per scattare
foto, contare macchinette obliteratrici rotte, ispezionare i bagni, valutare i servizi per i disabili.
E il risultato - in linea con quello emerso dalla precedente iniziativa (del tutto simile, bisogna ammetterlo) del Pd - è una
sonora bocciatura per molte stazioni. «Ci sono situazioni differenziate - spiega il segretario generale FILT – CGIL Lombardia
Nino Cortorillo - con punte negative di fatiscenza e di vero e proprio degrado. Uno stato che il sindacato e i pendolari denunciano da anni». Un degrado, che secondo la Cgil,sui cui certamente non ci saranno interventi in tempi brevi. «Anche per queste ragioni - continua Cortorillo -
l’aumento delle tariffe che sarà del 20 per cento nel 2011 colpisce gli utenti senza migliorare il servizio fornito».
L'indagine - Alcuni dati allarmanti chiariscono la situazione: circa
il
50% delle stazioni monitorate non ha una sala d’attesa e, nei casi in cui c'è, non ha standard minimi. Su alcune tratte il 75% delle sale d’attesa è sporca e un terzo delle sale d’attesa risulta danneggiata.
I dati parlano da soli. In alcune tratte si registra nel 46% delle stazioni l’assenza della segnaletica. Il 100% delle stazioni non espongono tariffari regionali e nessun ha info point turistici, nemmeno a Cadorna. Nel 62% delle stazioni manca una mappa della rete ferroviaria. «L’impressione - commentano dalal Cgil - che si ha, è che
la rete ferroviaria sia organizzata solo per chi compie lo stesso tratto tutti i giorni. L’esatto contrario di quello di cui avrebbe bisogno una città come Milano che ospietarà Expo 2015».
Sono state registrate tratte in cui circa il
70% delle stazioni è privo di servizi igienici, in circa il 62% delle stazioni di alcune tratte non vi è collegamento con il trasporto extraurbano. Per quanto riguarda la presenza di videosorveglianza o presidi di polizia si raggiungono punte del
45% di stazioni senza alcun sistema di videosorveglianza in funzione e circa il 77% di stazioni senza presidi di polizia.
L’accesso alle stazioni per i
cittadini con problemi di disabilità risulta essere inadeguato o impossibile, fra cui la centralissima Porta Garibaldi. La linea Milano – Lecco è poi rivelatrice di un dato comune alle stazioni lombarde: il 46% delle stazioni rilevate
non dispone di biglietterie con personale e circa il 62% delle stazioni rilevate non dispone di emettitrici automatiche.
Le proposte - Quali sono quini le proposte avanzate dalla Filt Cgil?
Prima di tutto "
Obiettivo Stazioni vive e sicure":un accordo tra Regione/Associazione Comuni lombardi/Rfi/Ferrovie Nord che porti a rendere vive, sicure ed utilizzate le stazioni, destinando gli spazi attualmente deserti e fatiscenti ad
uso commerciale e culturale. In secondo luogo "
Obiettivo qualità stazioni": raggiungere entro 24 mesi standard di qualità per informazione, biglietteria, parcheggi, punti interscambio, pulizie, toilettes, punti commerciali etc. Stadard da far verificare e certificare da Enti riconosciuti e indipendenti da istituzioni ed imprese.
E infine, quella che Cortorillo definisce una vera e propria "rivoluzione" in questo campo: "
Obiettivo qualità servizio e tariffe", ovvero inserire lo stato delle stazioni fra gli indici che vanno a definire la qualità del servizio ferroviario. «Proponiamo - spiega il segretario - che gli
aumenti tariffari del trasporto pendolare, a partire da quelli di maggio, siano rapportati non solo alla qualità ed efficienza dato dal materiale ferroviario e dalla puntualità dei treni ma, anche, sulla base della
qualità complessiva delle stazioni, sulla base di parametri ed indici certificati e resi pubblici».