Cotoletta, polenta e pizza ma anche involtini primavera, tabouli, sushi, enchiladas e kebab, la dieta dei milanesi diventa sempre più varia ed internazionale. In una città in cui circa un residente su sette ormai è di origine straniera anche la cucina si apre alle culture dei suoi nuovi cittadini.
Un fenomeno quello della ristorazione straniera che, tra ristoranti veri e propri e bar, in città cresce del 14,3% in un anno a fronte di una crescita complessiva del settore del 4,3%. Solo le imprese individuali con titolare straniero attive a Milano nel 2011 superano le 1.250 attività ed in oltre un caso su tre (36%) il titolare è donna. La ristorazione etnica meneghina parla soprattutto cinese, con il 57% delle imprese individuali con titolare straniero attive nel settore, pari a 709 ditte, anche se è libanese il ristorante etnico ancora attivo più antico della città, aperto dal 1974. Sulla ristorazione “etnica” il “contingente arabo” pesa complessivamente il 26,4% (pari a 330 imprese di cui 241 con titolare egiziano) mentre sono oltre 50 i latino americani (4,4% del totale stranieri).
Una ristorazione che sul territorio ama soprattutto la parte est della città, tra la zona che dalla stazione centrale va a Turro e Precotto fino a città Studi e Lambrate. Hanno sede infatti qui complessivamente il 31% dei ristoranti e bar attivi in città con titolare cinese ed il 34,1% degli egiziani. La storica zona intorno alla via Sarpi resta comunque tra le preferite dalla comunità cinese che concentra qui il 15,5% dei propri ristoranti e bar. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese 2011 e 2010 sui dati relativi a Milano città.
Milano e provincia e la Lombardia. La ristorazione etnica lombarda in oltre un caso su tre parla cinese, (il 37,5% delle imprese individuali con titolare straniero attive nel settore, pari a quasi 1.600 ditte) ma si difende anche il contingente arabo con, tra le varie nazionalità, oltre 1.300 imprese attive, di cui quasi mille egiziani. 230 i ristoratori latinoamericani. La ristorazione straniera ama soprattutto Milano, con 1914 imprese individuali attive nel settore, il 45,6% del totale regionale, Brescia (574 imprese, 13,7%) e Bergamo (371, 8,8%). Tra le province dove mangiare etnico è più facile, Milano è anche prima in Italia con il 12,2% del totale degli stranieri ristoratori, seguita da Roma (8%) e Torino (4,3%). E se in Lombardia Milano è prima per ogni nazionalità di imprenditori, Monza e Brianza è seconda per presenza di ristoratori arabi (12,4% del totale attivo in regione), Brescia è seconda per cinesi (8,8%) e per latinoamericani (16,1%) seguita da Bergamo (15,2%). Anche se in un anno crescono soprattutto Varese (+22,9%), Lodi (+20,5%) e Mantova (+18,4%).
Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese al secondo trimestre 2011 e 2010.