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Consiglio regionale (VIDEO)

Suona l'Inno, Lega fuori dall'Aula

Le note dell'Inno d'Italia hanno dato il via alla seduta del Consiglio regionale. Ma anche alle polemiche e alle frecciate. Quasi tutte interne alla maggioranza. (Foto Marco Chiappa)
La seduta di martedì 15 marzo - a due giorni quindi dalla festa nazionale del 17 marzo - è stata aperta come deciso dallo stesso Consiglio dall'Inno di Mameli. Così sarà per tutto il 2011. Assenti annunciati i consiglieri leghisti ("prenderemo il cappuccino al bar", avevano annunciato), che a onor di cronaca sono rimasti fuori anche durante il minuto di silenzio per le vititme in Giappone; in Aula il PDL e le opposizioni al completo. Presente anche la Giunta al completo con Roberto Formigoni, l'Ufficio di presidenza con il presidente del Consiglio Davide Boni (Lega Nord, ndr).




Ed è proprio fra i due presidente che si è svolto un botta e risposta a distanza. Per Formigoni "settanta secondi di Inno non fanno male a nessuno. Non dimentichiamo che la Lombardia ha avuto una parte importante nella costruazione dell'Unità d'Italia e ha dato un grande contributo anche di sangue. La nostra regione è la locomotiva dell'Italia, noi ci riconosciamo in questo Paese che deve diventare sempre più protagonista nel mondo". 
Una presenza in Aula, quella di Formigoni, che non è certo passata inosservata (il presidente non presenziava in Aula da numerose sedute, ndr). "Sono rimasto in Aula solo per dovere istituzionale - spiega Boni -, ma idealmente ero con i miei colleghi leghisti. Registro però un segnale positivo: Formigoni e tutta la giunta (ad eccezione degli assessori leghisti, ndr) erano in Aula per l'inno. Mi aspetto quindi di vederli durante tutte le sedute del 2011". 
A Boni risponde il capogruppo Pdl Paolo Valentini. "Noi del Pdl avremmo probabilmente potuto provare la stessa grande emozione se avessimo avuto la possibilità di vedere, nello stesso momento, l’intero gruppo della Lega".

Per il leghisti quindi la decisione di suonare l'inno resta sbagliata. "Non credo che questa iniziativa possa servire a risolvere i problemi dei lombardi - continua Boni -. Anzi, a fine legislatura avrò dei consiglieri che sanno a memoria l'inno, ma che non conoscono nulla dei problemi dei nostri cittadini. Credevo che la storia dell'Unità potesse essere festeggiata diversamente, con coesione, non con contrapposizioni di questo tipo". 
Un gesto, quello della Lega Nord, che ovviamente non è piaciuto alle opposizioni. Per Gabriele Sola dell'Idv si tratta solo di un "atteggiamento stucchevole e inutilmente provocatorio". E il Pd, con il capogruppo Gaffuri, punta l'attenzione sull'assenza al minuto di silenzio. "Una brutta pagina del Consiglio regionale: la propaganda di parte ha finito per farsi beffa dell’inno e per far mancare del necessario rispetto verso le decine di migliaia di morti vittime del terremoto e del successivo tsunami. Quei banchi vuoti dicono più di mille parole".
Per il capogruppo Udc GianMarco Quadrini "i sostenitori dell’indipendenza della Padania sono comunque una minoranza isolata, perché la maggioranza dei consiglieri, che rappresenta i cittadini di una delle regioni più importanti di questo Paese, è rimasta in piedi a cantare orgogliosa il nostro inno".  

Fonte: Redazione
Martedì 15/03/2011
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