Affollamento all’aula 11. Motivo: parte alla facoltà di Scienze politiche la prima lezione del laboratorio sull’omosessualità. La prima lezione si è tenuta alle 16.30 di giovedì 20;
il laboratorio, organizzato dal gruppo di “Gay Statale”, si articolerà in 11 incontri programmati più o meno ogni settimana nel corso dei prossimi mesi. L’obiettivo dei ragazzi organizzatori è molto chiaro:
trattare la tematica dell’omosessualità da diverse prospettive. Il tentativo è infatti quello di riunire tutte le varie realtà accademiche che si occupano di omosessualità per creare uno spazio di discussione libero da pregiudizi o ignoranze. Questo approccio multidisciplinare - dicono i promotori - è il vero punto di forza e di estrema innovazione del corso perchè permette agli studenti di avvicinare il tema dal punto di vista che preferiscono. Il corposo programma del laboratorio, il cui calendario è consultabile su
www.gaystatalemilano.it è diviso in due parti: la prima per
definire e studiare l’omosessualità e la seconda per
capire ed evidenziare le differenze.
L’appassionante prima lezione del ciclo, tenuta da
Roberta Sassatelli, docente della Statale di Milano, aveva lo scopo di introdurre l’argomento con un
excursus storico e culturale del concetto di genere e orientamento sessuale.
L’assordante silenzio che avvolge l’omosessualità sia nell’ambito accademico che nella vita pubblica è testimoniato dalla folta partecipazione non solo di studenti ma anche di gente comune all’incontro.
E i ragazzi hanno attivamente partecipato alla lezione che, partendo dagli stereotipi legati principalmente alla pubblicità, si è conclusa con la spiegazione dell’evoluzione delle teorie legate alla sfera sessuale. Com’era facile prevedere i motivi che hanno spinto quasi 200 ragazzi a frequentare il corso sono diversi e spesso anche personali. Gran parte dei ragazzi credono tuttavia che “l’omosessualità sia un fenomeno troppo poco conosciuto” e che quindi “eventi di questo tipo sono molto importanti”. “Questo è un modo - dicono altri - per mostrare che la vicinanza al mondo omosessuale non è solo a parole ma anche e sopratutto nei fatti”.
Il laboratorio consentirà - e questa è una grande novità - di ottenere 3 crediti formativi (utilissimi per il curriculum accademico). L’introduzione di un corso di questo tipo nell’offerta formativa dell’università è stata salutata da molti come un’importante integrazione dell’offerta stessa. Ma questa - è bene precisarlo - non è assolutamente una risposta alle affermazioni del Papa che nei giorni scorsi aveva definito l’educazione sessuale un “pericolo per la fede” in quanto il corso è in programma da tempo. L’intento è semplicemente quello di informare e discutere e, dalle prime reazioni, sembra ampiamente riuscito.
( Marco Corso )