La maggioranza porta in Consiglio regionale il
progetto di legge sull’acqua, l’opposizione – da Udc a Sel – promette
ostruzionismo. La giornata di oggi, martedì 30 novembre, si annuncia lunga e difficile in Consiglio regionale della Lombardia. Sul piatto c’è infatti il progetto di legge di riforma del Servizio Idrico Integrato (
pdl n. 57).
Il progetto di legge - L'acqua rimane sotto il
controllo pubblico, le
tariffe non aumentano, le
Province assumono le competenze delle ex AATO (Autorità di Ambito Territoriale Ottimale) e i
Comuni vanno ad acquisire un ruolo importante all'interno della Conferenza dove esprimeranno parere vincolante. Sono questi, in sintesi, i contenuti del progetto di legge di riforma del Servizio Idrico Integrato descritti dal relatore Carlo Safiotti (Pdl). Il provvedimento è stato approvato – dopo un’accelerazione dei lavori – in Commissione Ambiente giovedì 25 novembre.
Nel dettaglio, sono cinque i punti fondamentali del pdl:
- l'organizzazione del servizio idrico integrato sarà gestita dalle Province tramite una struttura apposita, l'Ufficio d'Ambito. Gli incarichi di presidente, consigliere e revisore dei conti devono essere svolti a titolo meramente onorifico e gratuito;
- per assicurare un coinvolgimento concreto ed operativo dei Comuni nell'organizzazione del servizio, nel CdA dell'Azienda speciale deve essere garantita una rappresentanza significativa di maggioranza (almeno 3 consiglieri su 5) dei Comuni dell'ambito;
- i comuni avranno un ruolo di primo piano grazie anche alla costituzione della Conferenza: ne faranno parte tutti i sindaci dei Comuni dell'ambito. La Conferenza deve rendere un parere vincolante e obbligatorio su tutti gli atti della Provincia relativi alla pianificazione d'ambito e alla determinazione della tariffa;
- gli Enti locali hanno la facoltà di costituire una società patrimoniale (proprietaria delle reti), cui spettano le funzioni di progettazione preliminare per nuovi interventi programmati dal Piano d'Ambito, le attività di collaudo delle nuove infrastrutture e l'affidamento del servizio. Le società patrimoniali non svolgeranno compiti connessi alla gestione delle reti, che restano di competenza esclusiva del gestore unico affidatario del servizio.
Le critiche dell’opposizione – “
Troppa fretta”. Può essere
sintetizzata in queste due parole la
posizione delle opposizioni in Consiglio regionale. Da
Udc a Sel, passando per
Pd e Idv, oltre alle critiche nel merito, sono state sollevate anche critiche di metodo. Al centro c’è soprattutto la
soppressione delle AATO a partire - secondo il decreto Calderoli - dall’1 gennaio 2011. Per questo le Regioni sarebbero chiamate a legiferare entro fine anno sul
trasferimento delle competenze. Ma è molto probabile che con il “
decreto milleproroghe” – a breve in approvazione - il Governo
posticipi tale scadenza. Inoltre, a febbraio, è attesa la sentenza della Corte Costituzionale sul
ricorso della Regione Veneto sempre sulle AATO. Per questo le opposizioni chiedevano di rimandare la discussione in Aula.
Bocciate però le due richieste di sospensione, intorno alle 12.30 di martedì è iniziata la discussione. L’opposizione presenterà vari emendamenti e ordini del giorno. Tre i temi fondamentali su cui i quattro gruppi consiliari insisteranno: la titolarità del servizio idrico integrato ai comuni e non alle province; la difesa degli esempi virtuosi di gestione del servizio già in essere e la unitarietà, e non unicità, della gestione (in sintesi, non una sola azienda, ma più aziende ccordinate).