Oltre duecento aziende, 14 consorzi di tutela e tutta l’eccellenza della produzione regionale. Sono i numeri con cui la flotta vitivinicola lombarda si presenterà al
Vinitaly 2011, il più atteso appuntamento internazionale sul vino e distillati, che il prossimo 7 aprile a Verona inaugurerà la sua 45esima edizione. Un palcoscenico che conta 4000 espositori su più di 92mila metri quadri di superficie espositiva, con 153mila visitatori nel 2010, di cui quasi un terzo dall’estero.
Un vino “garantito”. La Lombardia si presenta alla più importante vetrina italiana del settore vitivinicolo con 5 DOCG (Denominazione di origine controllata e garantita), 20 DOC (Denominazione di origine controllata), tra cui la neonata bergamasca Terre del Colleoni, e 15 IGT (Indicazione geografica tipica). Dopo Piemonte e Toscana, la Lombardia ha il maggior numero di certificazioni in Italia: il 59% della produzione regionale è a Denominazione di origine, ben al di sopra della media nazionale che si ferma attorno al 35%. Al secondo piano del Palaexpo della fiera di Verona, l’esposizione lombarda avrà a disposizione oltre 6.000 mq, per 226 aziende partecipanti e 14 tra associati e consorzi di tutela (+ 8% rispetto alla passata edizione). «Nessun altro padiglione regionale a Vinitaly presenta i numeri lombardi per varietà e qualità dei vini e degli espositori; una formula fortemente voluta e sostenuta da Regione e Camere di Commercio che ha convinto ancora una volta i produttori dopo gli ottimi risultati dell’anno passato», ha commentato Francesco Bettoni, presidente di Unioncamere Lombardia, «la crisi è stata affrontata investendo e curando come non mai l’incontro con il mercato, nazionale e internazionale, con Vinitaly come momento di massima visibilità collettiva».
Dal “portabandiera” Franciacorta al Cruasè dell’Oltrepò. Le eccellenze enologiche regionali che si potranno trovare all’esposizione veronese sono state recentemente presentate - come ormai da tradizione - ad una “prima” milanese. Si va dalle mitiche bollicine della Franciacorta e del Cruasè dell’Oltrepò pavese, ai rossi poderosi dei terrazzamenti valtellinesi, dove il
Nebbiolo ha trovato la sua seconda casa, passando per un’ampia gamma di bianchi, chiaretti e rossi come i vini del Garda e della
Lugana, del Mantovano, della Valcalepio, del
San Colombano e della DOCG più piccola d’Italia: il
Moscato di Scanzo, senza dimenticare realtà come i consorzi di
Botticino,
Capriano del Colle,
Cellatica. Secondo l’assessore regionale all’Agricoltura Giulio De Capitani «Vinitaly è per definizione la fiera degli affari. Presentarci uniti, pur nel rispetto delle singole identità e delle peculiarità di ciascuna denominazione, ci consente di mostrare il meglio delle nostre produzioni non polverizzate in tante piccole realtà ma sotto l’egida della prima regione agricola del Paese, nonché di una regione che per dimensioni demografiche e capacità produttiva si confronta in Europa con interi Stati». La produzione regionale lombarda è pari al 2,9% di quella nazionale, con una superficie coltivata attorno ai 24mila ettari, in lieve aumento negli ultimi anni specialmente nella provincia di Brescia.
Vendemmia 2.0. In attesa di assaporare le specialità regionali tra gli stand del Vinitaly, da quest’anno i vini della Lombardia si possono “incontrare” anche sul web: il sito
www.lombardiavini.it, realizzato da Regione e Unioncamere, è un ulteriore strumento per dare visibilità alle aziende che presenteranno i propri prodotti alla principale fiera del settore.
(
Fpsmedia)
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