Aveva già fatto parlare per la decisione di sospendere la mensa scolastica alle famiglie morose (foto: Marco Ferrari). Oggi Adro, un comune nel bresciano, e il suo sindaco, Danilo Oscar Lancini, tornano a far parlare. Pietra dello scandolo stavolta sono i simboli che campeggiano in tutta la nuova scuola elementare pubblica appena inaugurata. "Sole delle alpi" sui banchi, sulle finestre, sui posacenere, sul tetto del Polo Scolastico Gianfranco Miglio. Un simbolo che, come riporta l'art. 3 dello statuto della Lega Nord, è anche il segno distintivo del partito di Umberto Bossi.
A fotografare e filmare Enrico Capoferri, un 22enne di Adro che nei giorni scorsi ha partecipato all'inaugurazione della nuova struttura.
Fra chi non approva la scelta dell'amminsitrazione di Adro, c'è il Partito Democratico regionale. Il consigliere regionale bresciano GianAntonio Girelli ha deciso di prendere in mano carta e penna e scrivere al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Deve essere informato e coinvolto su quanto sta accadendo perché non si tratta di una vicenda prettamente territoriale – dichiara Girelli –. Il fatto deprecabile di tappezzare una scuola dello Stato italiano con i simboli di un partito riguarda tutto il Paese, non solo una sua parte”. In sintesi, nella missiva a Napolitano Girelli fa sapere che nella scuola arredi, vetri, ingresso, lavagne, zerbino portano il marchio del Sole delle Alpi, “simbolo della padania che non c’è”, in un plesso scolastico che dovrebbe essere aperto a tutti, “anche ai figli dei cittadini di Adro che non votano quel movimento”. Ma la scuola è pubblica, ricorda Girelli, perciò in un futuro anche ravvicinato potrebbe servire come sede di seggi elettorali, ma con che imparzialità? Si chiede il consigliere regionale. E poi il principio è quello educativo, oltre che di opportunità politica: “Dobbiamo stigmatizzare l’uso politico dei ragazzi e delle istituzioni” nel nome della libertà di tutti i cittadini. Ma ad Adro manca proprio la libertà, dice Girelli: “Nel menù c’è molta carne di maiale e il sindaco ha già fatto sapere che chi non la mangia può fare a meno di iscriversi a scuola. E’ un modo più che evidente per lasciare fuori dalla pubblica istruzione bambini di religioni diverse”.